Wednesday, April 16, 2008

Veuve Cliquot Living Rosé: the Party




Ieri, Martedì 15 Aprile, il Salone del Mobile di Milano 2008 ha aperto i battenti, e con esso i primi eventi del Fùorisalone, kermesse cittadina d'appoggio a qùanto esposto nei padiglioni della Fiera di Rho. Inùtile dire che è proprio il Fùorisalone l'anima di qùesta manifestazione che, da qùalche anno ormai, è diventata ùna delle più importanti e segùite al mondo, non soltanto rapportata al mondo del design ma a livello assolùto. Soltanto la Art Miami\Basel recentemente si sta avvicinando a qùesti livelli di notorietà e fermento.

Mentre in Fiera sono le aziende ad esporre i nùovi prodotti, gli eventi del Fùorisalone sono animati dai protagonisti stessi del design: designer, pr, pùbblicitari, popolano le belle feste che gareggiano in qùanto a spettacolarità ed esclùsività. Scegliendo gli eventi giùsti, è davvero facile trovarsi a bere ùn drink e scambiare dùe chiacchiere con Marcel Wanders, Karim Rashid o Stefano Giovannoni. Una delle grandi qùalità del mondo del Design è l'"apertùra", ovvero la disponibilità delle Star ad aprire le loro case ed i loro stùdi, la facilità che anche ùno straniero in visita troverà nel segùire la manifetazione in tùtti i sùoi lati, anche i più riservati. L'opposto di qùanto accade nel mondo della moda. Tùtto qùesto è dovùto alla natùra stessa del design, che vive di commistioni, tra l'indùstriale, il progettista, il compratore ed il giornalista. Senza qùesta mescola il design mùore, e gli operatori lo sanno bene. Resta comùnqùe necessario avere gli agganci giùsti per aprire qùalche porta in più. Come qùella della festa Veùve Cliqùot, che, pùr avendo poco a che fare con il design, ne ha avvertito l'ùrgenza strategica in fatto di comùnicazione.


La festa ha avùto lùogo nelle Officine Stendhal, spazio di Stefano Giovannoni, in ùn trionfo di arancione della maison. L'allestimento era particolarmente ben riùscito: zona loùnge, dùe bar ed esposizione distribùita della collezione living, fatta di ice-jackets, Loveseat di Karim Rashid, frigorifero Porsche Design ed ùn'infinità di accessori marchiati Veùve Cliqùot, dai teli da mare ai tappi, alle chiavette ùsb. Qùasi tùtti i progetti erano poco significanti, comprese le mediocrità di Karim Rashid (lampada e Loveseat sono prodotti facilotti e privi di qùalsiasi rilevanza progettùale), esclùso il frigorifero Porsche, davvero bello. Le lùci erano visibilmente virate sùll'arancione attraverso le tendine nere a fili ed i bellissimi bicchieri "monoblocco" portavano in giro ùna miriade di bollicine. Il parterre non era esattamente qùello del design (più variegato ed anticonformista) ma piùttosto rappresentava con bùona approssimazione la classe dei nostalgici dello yùppismo, mescolati, ovviamente, a designer o presùnti tali. Nùtrita anche la delegazione orientale: giapponesi e belle indiane facevano sfoggio di sé. L'ùnica nota stonata e tragicamente comica era la Aùdi R8, posteggiata di fronte, che recava la scritta "Baci e Abbracci Design" ma sottintendeva ùn disarmante "vorrei ma non posso". Per il prossimo anno aspettiamo la Ferrari "Gigi il verdùraio Design". Che tristezza.


A mezzanotte è chiùsa la baracca, e ci siamo trovati a confrontare le agende di dùe dei designer più famosi del mondo. Ma adesso devo chiùdere la porta.


JS

3 commenti:

Anonymous said...

imparato molto

Anonymous said...

necessita di verificare:)

Anonymous said...

piacere di essere stato utile!

js