Thursday, December 20, 2007

Sleuth (1972)


Volevo vedere Sleuth 2007, e casualmente ho visto Sleuth 1972. Non chiedetemi quale sia più bello, perchè dopo aver visto l'originale ho deciso non rovinarne la memoria con il remake di quest'anno, che vede Michael Caine nel ruolo che fu Laurence Olivier, e Jude Law nel ruolo che fu dello stesso Caine.

Vedo molti film, ed ultimamente mi emoziono poco e ne scrivo poco. Dopo aver visto Sleuth sono rimasto abbagliato e sorpreso nel riscoprire la forza della recitazione. Sebbene la versione di Mankiewicz sia una diretta trasposizione teatrale (e sul dibattito cineteatrale sorvolerò) credo sia un esempio di ritmo ed equilibrio sempre più raro ai giorni nostri. Il film dura due ore, ed è riempito da una casa e due persone, tutto qui. Se quelle due persone poi sono Laurence Olivier e Michael Caine beh, allora è un'altra storia. Le espressioni, la gestualità e le parole si rincorrono e si tagliano a tra di loro, senza sosta, costruendo un percorso in cui la banalità della storia è sommersa dall'immensa bravura degli interpreti. E poi che piacere tornare a vedere due veri gentiluomini, superbi ma non austeri, misurati ma mai banali, specchio di una dignità maschile vera, soppiantata oggi dall'uomo delle palestre. Nella prima sequenza Caine attraversa il labirinto dell'antica magione per raggiungerne poi il centro, dove lo attende Olivier. Caine indossa un blazer bluette doppio petto con revers a lancia e bottoni d'oro, sontuoso; Olivier risponde con una giacca tre bottoni in tweed: scontro tra titani. Nel secondo atto Olivier si appresta a mangiare una tartina al caviale, da lui stesso meticolosamente preparata; il morso non affonda perchè qualcuno suona alla porta, è l'ispettore. Olivier sta indossando una meravigliosa dinner jacket rossa, costume dell'ospite. Olivier non sapeva che avrebbe ricevuto qualcuno, o forse si? Dettagli di grandezza.

JS

Ecopass Milano

Mi permetto questa divagazione "terrena" perchè sono sconvolto dall'iniziativa del sindaco di Milano Letizia Moratti: l'Ecopass. Da sempre ho sostenuto la necessità, da parte di una città che vorrebbe porsi come una tra le metropoli più evolute d'Europa, di compiere passi forti e decisi verso il miglioramento delle proprie condizioni di vivibilità. Traffico intenso, inquinamento atmosferico e scarsità di parcheggi sono i problemi più evidenti, ed il nostro sindaco ha cercato di porvi rimedio nela maniera piu fasulla, ruffiana e strumentalista. Dopo una lettura attenta del regolamento dell'Ecopass ho evinto che, in quanto alla pratica, le automobili tassate per entrare nella cerchia dei bastioni saranno una percentuale talmente bassa da risultare ininfluente ai fini del traffico e dell'inquinamento, ma decisiva in fatto di peggioramento della viabilità nelle aree contigue la "corona degli accessi", già abbastanza congesionate nello status quo, che subiranno un ulteriore pressione di automezzi non autorizzati all'ingresso nella cerchia dei navigli, alla ricerca spasmodica di posteggi esterni. I veicoli tassati, ovvero quelli precedenti alla normativa Euro 3, sono in poche parole quasi tutti quelli immatricolati perima dell'anno 2000 (per i diesel è un po diverso). Riflettete su quanti, fra amici e parenti, hanno automobili precedenti tale data. Io non ne ho trovato nemmeno uno. In una città come Milano, dove l'automobile è più importante della casa, sono davvero pochi quelli che non posseggono auto a norma. Gli unici a subire gli effetti negativi dell'Ecopass saranno i meno abbienti, che non possono permettersi auto a benzina Euro3 o diesel con filtro antiparticolato. Questi sfortunatirappresentano comunque una percentuale bassissima delle automobili circolanti. Per farvi un'idea, provate a contare per strada le targhe con dicitura precedente, più o meno, a BD XXX XX, ovvero quelle immatricolate prima del 2000. Vi assicuro che sono pochissime. Per i diesel il discorso è un po diverso, perchè l'antiparticolato è un optional recente e costoso ma il discorso non cambia, i proprietari di grandi SUV non avranno problemi a pagare e circolare, i meno abbienti saranno i più colpiti. Discorso a parte è poi quello dei residenti, che godono vantaggi ridicoli: sconti sul pass e possibilità di circolare in centro gratuitamente senza varcare gli ingressi in uscita. Le automobili sono già abbastanza tassate e con questo provvedimento si toglie la possibilità di accedere gratuitamente alle proprie abitazioni ai residenti delle zone centrali, dove un appartamento costa dai 5000 ai 12000 Euro al mq. Credo pertanto che il pass gratuito per i residenti sarebbe stato consono.
A Milano entrano ogni giorno circa un milione di persone, che corrispondono a circa 700.000 automobili, non residenti nel comune di Milano. Ecco, sono queste le persone cui dovrebbe essere impedito l'ingresso. Se la circolazione fosse concessa soltanto ai residenti il traffico milanese sarebbe come quello di ogni altra media città italiana, scorrevole, con qualche piccolo rallentamento nelle ore di punta. Chi viene a MIlano per lavorare è il benvenuto, ma deve prendere i mezzi pubblici, che, debitamente potenziati, trarrebbero non poco giovamento dall'alleggerimento del traffico. Grandi parcheggi gratuiti e mezzi potenziati per i non residenti: questa è la soluzione, unitamente alla chiusura totale del centro storico, accesibile ai soli residenti di zona. Sarebbe una misura greve, difficile da proporre e da accettare (soprattutto per i commercianti) in prima istanza, ma rappresenterebbe un VERO PROVVEDIMENTO, non una misura di propaganda per il sindaco. Comunque vada l'amministrazione comunale dirà che è stato un successo, fra un anno presenterà dati confotanti sull'abbassamento delle medie di polveri sottili presenti nell'atmosfera e tutti inneggeranno al sindaco ecologista, senza sapere che si poteva fare molto di più.

JS