Saturday, December 13, 2008

Il latino, il greco.


Sono costernato di fronte ad una risposta di Corrado Augias data su La Repubblica di oggi ad un lettore che si diceva mortificato dall'eliminazione dello studio della lingua latina nelle scuole italiane. Lo storico italiano, in buona sostanza sostiene che il latino sia una lingua morta e oltretutto mal insegnata nelle scuole e diffida la chi ne considera lo studio un esercizio mentale, perchè -dice lui- esistono modi migliori per allenare il cervello. Allora io vorrei portarlo nel mio liceo, a Carrara, per capire se è ancora convinto che lì il latino ed il greco siano insegnati in maniera superficiale o, come asserisce, nella maggior parte dei casi ci si riduca a pietose traduzioni da vocabolario.

Da ragazzino non sono mai stato uno studente modello, ero bravino, si, ma se avessi studiato tanto quanto i miei compagni più bravi, probabilmente avrei avuto risultati esaltanti. La prima dimostrazione l'ho avuta all'esame di maturità, la seconda all'unversità, la terza adesso, al lavoro. Dimostrazione di cosa? E' semplice, il liceo classico (in particolar modo lo studio del latino e del greco) racchiudono due livelli di apprendimento: il primo è quello dell'assorbimento delle culture che rappresentano la radice della nostra civiltà, fatto di grammatiche, di regole, di studio, di impegno, il secondo -di gran lunga il più importante- è quello dello sviluppo di abilità mentali in fatto di analisi, sintesi, reazione, interdisciplinarietà che non ha eguali nell'educazione italiana. Quando i miei amici più grandi (non classicisti) mi dicevano "vedrai com'è difficile l'universtà" ero spaventato perchè stavo ancora vivendo il test più impegnativo, il liceo classico, fatto di verifiche giornaliere, cinque o sei materie di pari importanza spinte ai limiti della sopportazione, cambiamento di argomenti nell'arco di pochi minuti. Non avrei mai più incontrato sfide così impegnative e di certo adesso non sto "giocando a palline". Per "sopravvivere" era necessario lo studio, ma soprattutto - per quelli come me- lo sviluppo dell'arte di arrangarsi. Se, da ragazzo, non ero convinto della scelta (obbligata), adesso ingrazio i miei genitori di avermi mandato là, li ringrazio per avermi dato la possibilità di essere quasi sempre più preparato, più veloce e più efficiente della maggior parte dei compagni, dei colleghi, e delle situazioni in cui mi sarei trovato da li in avanti. L'educazione economico-industriale cui oggi si mira, seguendo i modelli anglo-sassoni, e la formazione dei dirigenti del futuro, non pssono prescindere da questo tipo di palestra mentale. Insomma, se non hai fatto il classico, si vede, eccome. Il latino ed il greco adesso non sono più lingue, sono una forma mentis che, vi assicuro, non abbandona mai chi si è sfiancato per assorbirle, ecco perche la loro cancellazione dai programmi scolastici o ancor peggio il loro declassamento, sarebbero un tragico errore.


JS

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