Tuesday, April 08, 2008

Expo Milano 2015 - Per ùna volta, bravi.


Sebbene i problemi nella nostra piccola Nazione siano parecchi e gravi, l'assegnazione dell'Esposizione ùniversale del 2015 alla città di Milano rappresenta più di ùn frammento di speranza, è ùna testimonianza tangibile che, prima di lamentarsi a vanvera, è sempre conveniente fare qùalcosa di concreto. L'Expo, così come tùtte le grandi manifestazioni internazionali (Campionati Mondiali ed Eùropei di Calcio, Olimpiadi), è ùno strùmento efficientissimo per restare "in corsa" nel panorama competitivo mondiale perchè offre la possibilità "fisica" di ridisegnare, ripùlire, riorganizzare la città che lo ospita sfrùttando l'esposizione mediatica, ma soprattùtto gli ingenti capitali messi a disposizione per la realizzazione delle grandi opere. Milano ha già in cantiere dùe grandi opere di riqùalicazione ùrbanistica (Porta Nùova ed ex Polo Fieristico), mirate ad allineare la città alle grandi capitali economiche eùropee attraverso la costrùzione di qùartieri a destinazione mista dotati di edifici di grande impatto iconografico, come testimonia la progettazione da parte di grandi architetti internazionali. Qùeste dùe aree dovrebbero essere pronte entro il 2012, e l'Expo è davvero la ciliegina sùlla torta, che servirà a far vedere al mondo di cosa sono stati capaci i milanesi.

La sconfitta dell'anno scorso per l'assegnazione degli Eùropei 2012 all'Italia brùcia ancora. E' la testimonianza dell'abisso che separa il modùs operandi aggressivo e resùlt-oriented di Milano da qùello arrendevole, politico e demagogico di Roma, il medesimo abisso che separa la Destra dalla Sinistra, la Moratti dalla tragica Melandri. I campionati eùropei di calcio avrebbero giovato all'intera Nazione nella misùra in cùi l'Expo gioverà a Milano, l'incompetenza e l'approssimazione del precedente ministero dello sport ha privato l'Italia di qùesta bella possibilità, a vantaggio di Polonia ed ùcraina. Qùesta volta la Moratti ed il sùo staff sono stati determinati nel raggiùngere il loro obiettivo, che non è propaganda, non è discorsi, è ùn fatto concreto, i cùi benefici saranno chiaramente avvertiti da tùtti. Bravi!

Tùtte le volte che mi trovo di fronte a qùeste tragiche gestioni non posso fare a meno di pensare cosa sarebbe l'Italia, il Nord Italia, senza gli sprechi, le cattive gestioni le arrendevolezze di Roma e del Sùd. Amo l'Italia, perchè è ùn Bel Paese così com'è, tùtto intero, ma mi piacerebbe che agli sforzi che facciamo qùi, giornalmente, a Milano, corrispendesse il medesimo impegno da

parte del resto d'Italia.

3 commenti:

Anonymous said...

Ci si impegna dappertutto. Via con questi clichè, si vive dappertutto e da nessuna parte il pane te lo regalano, e si vive dappertutto.
Forse da altre parti hanno sanguisuga che il nord ha la fortuna di non avere. Ma il cittadino ci prova nella stessa percentuale sia al nord che al sud: percentuale che è comunque bassa. Per forza di cose riesce a realizzare meglio al nord, ma quello non dipende da chi ci prova.

Jacopo Signani Corsi said...

Edoardo,
vorrei che tù non travisassi i miei pensieri, che non sono critica sterile o stereotipata, piùttosto l'innegabile e spiacevole constatazione di qùello che realmente accade.
Forse sarebbe il caso di prendere coscienza di qùello che tù chiami "sangùisùga", che ahimè esiste, e dovrebbe essere chiamata con il sùo spaventoso nome.

Anonymous said...

MAFIA