Thursday, January 17, 2008

The cool guy: JJ Abrams



Se hai scritto Alias e Lost, diretto Mission:Impossible III, il tuo nuovo film, Cloverfield, è il buzz del momento e stai per dirigere Star Trek, allora ti chiami JJ Abrams, e non possiamo più ignorarti.
"There's something about JJ", tutto quello che fa è bello, piacevole, intrigante e terribilmente cool.


Partiamo dal presupposto che il ragazzo maneggia con disinvoltura e precisione tempi, dinamiche e tecniche di narrazione, che sono poi la base per cominciare a parlare di qualità. Troppi autori, o presunti tali, abusano di "licenze estetiche" per mascherare l'incapcità di costruire strutture narrative efficienti. La divagazione puramente estetica, ch'essa sia di derivazione onirica, emozionale o paesaggistica, deve essere subordinata alle logiche narrative, gradevole pausa dalle esigenze dell'intreccio. Se diventa giochino narcisitstico e fine a sè stesso, allora svaluta l'opera nella sua interezza. David Lynch, da sempre considerato "autore visionario" è da pochi anni asceso alla nomea di maestro. Dapprima la sua arte onirica, frammentata, illogica e smembrata era classificata come "di genere" perchè non si aveva la prova evidente ch'egli fosse capace di ragionamenti più coerenti, in poche parole, si aveva il dubbio che non riuscisse a formulare opere tecnicamente ineccepibili. Nel 1999 qualcosa cambiò: quasi a sottolineare i suoi intenti Lynch ci diede "A Straight Story" -una storia semplice- , magnifico esempio di linearità e coerenza narrrativa e sentimentale. Mulholland Drive, fu glorificato l'anno dopo, quando critica e pubblico avevano capito che i disordinati incubi di Lynch sgorgavano da una mente capace anche di istanze scientifiche, di ordine, rigore ed eccellenza accademica. Questo breve inciso per allinearci sul concetto di abilità tecnico-narrativa di base, che già la Poetica aristotelica aveva affrontato in maniera esauriente. La tragedia come forma principe, la mimesi come riferimento assoluto.

JJ Abrabs possiede, fuori da ogni dubbio, questa abilità fondamentale, che gli permette, di volta in volta, di confrontrti con progetti diversi sortendo i medesimi, ottimi, risultati. Se a questa sicurezza di racconto aggiungiamo il secondo quid di Abrams, il mistero, arriviamo a comprendere perchè è "cool". Una "bilogia" che ho amato nonostante la sua imperfezione è quella composta dai due film Get Shorty e Be Cool, divertenti messe in scena, autoreferenziali ed ultracitazioniste, che cercano di mettere in gioco il "cool" come concetto scollegato dalla narrazione, risultando così incoerenti, perchè prive di solidi presupposti formali, seppur molto divertenti. Il "cool" di JJ invece poggia su una sicurezza di fondo che riesce a sostenere le divagazioni misteriose, paranormali e spesso superficiali. Si ha sempre l'impressione, insomma, che esista un valido motivo diegetico a sostegno della nuova eccentrica frivolezza che viene proposta allo spettatore. Con Alias e Lost ha saputo sfruttare magistralmente i benefici del serial, usandone gli allargati confini spazio-temporali per sviluppare un racconto su sovrapposto, su più livelli, piuttosto che dilungare il plot su di una lunghissima direttrice elastica ed orizzontale. La sovrapposizione teporale, il back-to-back-to-forward, l'amore ed il rispetto delle gerarchie umane sono componenti fondamentali della sua opera che ritroviamo anche in M:I3, ad oggi la sua unica gita cinematografica. Nel terzo capitolo della saga di Ethan Hunt troviamo una ouverture che anticipa il tempo marrativo, un malvagio misterioso ed umano e un mistero irrisolto (che poi è il centro della fabula): cos'è la Zampa di Lepre? Mai era accaduto che un film d'azione mainstream tenesse per sè l'oggetto del suo stesso svolgimento. Il contatto umano, fisico e sentimentale con il nemico, poi, è costante. Il cattivo è vera nemesi dell'eroe. Non c'è rispetto formale o tatrale attesa del momento dell'esecuzione. Il cinismo con cui i villains si contrappongono agli eroi è un'altra delle cifre del suo raccontare.

La padronanza assoluta della storia, dello scenario complessivo della narrazione, dell'universo che la ospita, è talmente evidente che le operazione di viral marketing trovano luogo in maniera quasi naturale, quasi come se fossero parte integrante, approfondimento dei fatti e dei presupposti storici della storia stessa. Il sito della Dharma Initiative era così ben fatto e poco scontato da aver mosso non pochi dubbi sulla sua veridicità anche ai fan più incalliti, addirittura speranzosi che la storia che tanto li stava apassionando potesse avere tentacoli anche nel mondo reale. Il suo ultimo film, Cloverfield, è diventato un caso ancor prima dell'uscita. C'è gente in giro per il mondo che, dopo la diffusione di falsi trailer, falsi titoli e locandine, si sta sbizzarrendo per cercare di dare una forma al misterioso mostro che attacca NYC. Questa è attesa per uno spettacolo, genuino rispetto per un cantastorie, reverenza per chi ci permette di sognare con i suoi racconti. Se esistesse oggi una corte degna di tal nome JJ Abrams sicuramente ne farebbe parte.

Per il 2008 è prevista anche l'uscita del suo Star Trek. Io ho sempre odiato quella serie, forse perchè non riuscivo a trovarla commisurata ai desideri del mio tempo. Se JJ Abrams riuscirà anche a vendermi Star Trek, allora mi convincerò sempre di più che è tra i migliori autori di entertainment del nostro tempo.

JS

0 commenti: