Tuesday, January 29, 2008

The great Gatsby


Una volta mia madre mi ha detto: "Sembri il Grande Gatsby".
Avevo un completo di lino bianco due bottoni, camicia bianca di lino, cravatta blu a pois bianchi, scarpe derby di John Lobb bianche e blu e di Jay gatsby non sapevo nulla. Stavo per partecipare ad una cerimonia, era un pomeriggio presto, c'era il sole e faceva molto caldo. Quella era l'unica mise accettabile, ma confesso di aver avuto timore di essere fuori luogo, di rappresentare un mondo che ormai non esiste più, un mondo che forse si sta addirittura cancellando dalla memoria. Non fui sorpreso di essere l'unico di bianco vestito. L'unico vestito nel modo giusto. Qualcuno non capì, e sorrise, qualcun'altro capì invece, e mi invidiò. Quella sera, una volta a casa, sentii di aver portato in giro un messaggio, di aver rappresentato lo spirito di una persona che adesso non c'è più, e che sarebbe stata orgogliosa di me. Questa persona ha cercato di tramandarmi principi di rettidudine, impegno, integrità, che fanno del modo di vestire una naturale conseguenza di essi. L'eleganza, insomma, non può essere un elemento scisso dalle qualità morali di un individuo, perchè si nutre di esse.
Forse ero troppo giovane per capire fino in fondo, e probabilmente troppo giovane lo sono ancora, ma sento che qualcosa di questi insegnamenti mi è rimasto, e riaffiora ogni qual volta qualcosa me li riporta alla mente, come Il Grande Gatsby, rendendoli più saldi e coscienti.
Di strada da fare ne ho molta e, ne sono convinto, queste memorie mi renderanno un uomo migliore e cosciente dell'onore di avere avuto un riferimento, un maestro, un Nonno del genere.

JS

2 commenti:

Anonymous said...

chapeau

Andrea Maggiani said...

che grandezza