Tuesday, November 11, 2008

The Global Luxury Survey - TIME Magazine


Su Time (Style and Design Issue Fall 08) compare un sondaggio piuttosto superficiale ma comunque indicativo sulle tendenze del mercato del lusso. L'indagine riguarda il mercato dei consumatori super-affluenti Europei dai 25 ai 64 anni, che rappresentano il top 10% nella loro nazione di apprtenenza. I mercati analizzati sono stati: Spagna, Italia, Francia, UK e Germania.

Quello che viene fuori non è poi così sorprendente, ma alcuni spunti sono degni di nota:



  • Gli spagnoli sono i prossimi big-spenders. Vedono i loro guadagni crescere con la crescita del paese, e desitneranno gran parte di essi all'acquisto di beni di lusso.



  • Gli Italiani sono considerati i più "coscienti" ed i più informati, hanno finalmente superato la fase dello status-symbol e considerano il lusso un modo per esprimere se stessi; il risultato è che si concentrano sull'acquisto di accessori. Le boutique italiane, in controtendenza con gli altri paesi, sono quelle che lavorano di più. Hanno anche il miglior feeling con la rete.



  • I Francesi, dal profilo molto simile agli italiani, anche qui si dimostrano nazionalisti, preferendo brand di casa loro (Lacoste, Chanel, Dior, YSL). Molta attenzione alle automobili ed ai centri benessere.



  • Gli inglesi sono i più ricchi, ma nonostante questo sono i più parsimoniosi ed esperti come gli italiani. La moda ha per loro peso minore, dal momento che preferiscono oggetti duraturi, di qualità e design, o viaggi di prima classe. Ancore forte la presenza di vini e liquori. Insomma, per gli inglesi moltop più esperienza che materia.



  • I tedeschi, come era logico aspettarsi, rimangono fossilizzati sulle automobili (i primi 5 brand sono BMW, Ferrari, Porsche, Rolls-Royce e CK). nella moda resta forte l'influenza italiana.


Il dato più interessante resta però, per tutti, quello della dicotomia tra il "what they own" ed il "what they want to own". In tutti i casi si acquista una cosa ma se ne desidera veramente un'altre. Come i francesi, che posseggono Lacoste, Hugo Boss, Chanel, Dior ed YSL ma vorrebbero avere Prada, Gucci , Versace e Giorgio Armani. Questa è un'ottima indicazione per il made in italy, che rimane in testa ai desideri di tutti.

Per concludere si rileva che, nonostante tutto, la gente continua a comprare le stesse, poche, cose, ovvero scarpe, occhiali, borse, al massimo camicie e magliette.

Che serva di lezione a chi dico io.


JS

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